PUPO IO, PUPO LEI, PUPI TUTTI!

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L’Opera dei Pupi è la rappresentazione, tipicamente siciliana, del teatro di figura. Tale tradizione si affermò in Sicilia durante la prima metà del XX secolo. I pupi, dal latino “pupus” che significa bambino, sono le marionette del teatro epico medievale e rievocano le epiche gesta cavalleresche dei Paladini di Carlo Magno. Infatti i pupi interpretano personaggi come Orlando, Marsilio, Rinaldo, Angelica, in storie tratte dalla Chanson de Roland, dalla Gerusalemme liberata o dall’Orlando furioso. L’opera andava in scena in piccoli teatri o all’aperto nelle piazze.

I pupi venivano decorati riccamente: avevano una struttura in legno e delle vere e proprie corazze e si muovevano in modo differente in base alla scuola di appartenenza. Per esempio quelli catanesi erano più facili da manovrare, in quanto pesanti e con gli arti fissi, mentre quelli palermitani, sebbene fossero più leggeri e snodabili, erano manovrati con più difficoltà. Tuttavia i pupi non vengono considerati delle vere e proprie marionette, poiché non hanno fili, ma vengono mossi sullo scenario tramite le aste. I pupi sono animati dai pupari, i quali danno una voce e un sentimento alle loro “bambole” e allo stesso modo, secondo Pirandello, tutti noi siamo animati dallo spirito divino e di conseguenza anche noi siamo dei pupi, poiché parliamo tramite la voce del divino. A tal proposito egli così disse: “Pupi siamo, caro Signor Fifì! Lo spirito divino entra in noi e si fa pupo. Pupo io, pupo lei, pupi tutti!” I pupari raccontano le loro storie recitando e improvvisando e i paladini sono i nobili protagonisti di tali favole. Nobili non perché erano conti o baroni, ma nobili nell’animo, nobili perché non erano desiderosi di gloria personale, ma combattevano in nome di grandi ideali quali la religione, l’amore, la patria. Durante lo spettacolo il puparo utilizza un linguaggio particolare che viene arricchito da intercalare dialettale, per il semplice fatto che l’opera era destinata ad un pubblico poco acculturato, e spesso le scene erano accompagnate da un sottofondo musicale. Al giorno d’oggi l’opera dei pupi tende a scomparire per i mutati gusti, tuttavia continuano a sopravvivere alcuni teatri che cercano di mantenerne sempre viva la tradizione, magari proponendo delle rappresentazioni per turisti o per scolaresche ed è davvero straordinario come ancora oggi adulti e bambini restino estasiati dinanzi a questa forma popolare di rappresentazione popolare.

AMBRA CATANIA III A

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