Se perdi tempo poi ti scappa il tempo

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Molti sono coloro che fanno propria la teoria del CARPE DIEM, secondo la quale non si dovrebbe pensare al domani e quindi al futuro, in quanto, al contrario, preoccuparsi del futuro porterebbe a non vivere al meglio la vita e a non cogliere gli attimi che possono dare la vera felicità. Bisognerebbe vivere la vita come da bambini, quando la felicità era anche un piccolo regalo, una caramella, e l’unica vera tristezza era cadere dalla bicicletta e sbucciarsi un ginocchio, quando si sfruttava al massimo ogni momento.

Anche Lorenzo de’ Medici con il Trionfo di Bacco e Arianna, invita a cogliere l’attimo in quanto l’unica cosa bella è la giovinezza che svanisce troppo in fretta.
L’espressione carpe diem, é stata elaborata dal classico latino Orazio, che ha stravolto il senso di vivere della maggior parte degli uomini; nella sua opera invita Leuconoe a cogliere l’attimo e a non affidarsi al domani perché il futuro non è prevedibile potendo la morte arrivare in qualunque momento.
Non bisognerebbe mai pensare al domani, dato che non è prevedibile, e anche se il tempo continua a scorrere ininterrottamente, bisognerebbe cogliere l’attimo e affidarsi meno che si può al domani, come ci dice Orazio nel carm. I 11:
Tu ne quaesieris, scire nefas, quem mihi, quem tibi
finem di dederint, Leuconoe, nec Babylonios
temptaris numeros. Ut melius, quidquid erit, pati!
seu pluris hiemes seu tribuit Iuppiter ultimam,
quae nunc oppositis debilitat pumicibus mare
Tyrrenum, sepias, vina liques, et saptio brevi
spem longam reseces. Dum loquimur, fugerit invida
aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.
​(Orazio, Carm. I 11)

Un altro illustrissimo poeta latino, Catullo, ci insegna che il sole nasce e tramonta ogni giorno, ma una volta che si spegne la nostra luce, l’unica cosa che ci resta è dormire un sonno eterno
Soles redire et occidere possunt;
nobis, cum semel occidit brevis lux
nox est perpetua una dormienda
Da mihi basia mille, deinde centum….
​(Catullo, V, 4-6)

Anche Tasso, come Catullo ci invita a vivere al meglio la vita perché il domani potrebbe portare all’eterna notte.
“Amiam, che non ha tregua
Con gli anni umana vita, e si dilegua.
Amiam che ‘l sol di muore e poi rinasce,
A noi sua breve luce
S’asconde, e ‘l sonno eterna notte adduce.” (Tasso, Aminta, coro)

Ai giorni nostri questa filosofia viene ribadita anche dalla cantante Malika Ayane, sopratutto nella sua famosa canzone “Senza fare sul serio”.
“Lento può passare il tempo
ma se perdi tempo
poi ti scappa il tempo, l’attimo
lento come il movimento
che se fai distratto
perdi il tuo momento
perdi l’attimo.”
Nel testo vengono citate esperienze di diverse persone che osservano, guardano, sperano; la cantante si sofferma sul tempo che scappa inesorabilmente. Non lasciarsi scappare il tempo, le opportunità della vita, non lasciarsi distrarre. Vivere il tempo,il momento.
Il tema che accomuna Catullo, Orazio, Tasso, Lorenzo De medici e persino ai giorni nostri Malika Ayane è l’incertezza del futuro.
In realtà però bisognerebbe cercare di vivere non alla giornata, ma cercando di apprezzare ogni momento, poiché se è vero che non si può mai sapere cosa riserva il domani, bisogna anche e sopratutto pensare al domani perché è fondamentale al benessere progettare il proprio futuro ed adoperarsi perché i progetti elaborati possano anche realizzarsi.

Carlotta Cimbali IV A

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