L’INDELEBILE BELLEZZA DELL’ATTIMO

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“Cogli l’attimo, e affidati meno che puoi al domani”, così scriveva Orazio. La fugacità del tempo e il cogliere l’attimo sono temi che attirano molto i giovani d’oggi, attanagliati dai dubbi del loro futuro incerto, incertezze che portano a vivere ogni momento al massimo come se fosse l’ultimo. Il concetto del carpe diem può essere affiancato da alcuni versi del Trionfo di Bacco e Arianna scritto da Lorenzo De’ Medici “Quant’è bella giovinezza che si fugge tutta via chi vuol esser lieto sia di doman non v’è certezza”.

È proprio vero “di doman non v’è certezza”, di fatto la morte è inevitabile e aspetta nascosta dietro l’angolo, quindi bisogna approfittare di ogni istante di gioia, di serenità perché non sappiamo cosa ci sia in agguato ad attendere. Secondo il pensiero epicureo bisogna immaginare la vita come un banchetto al quale non si è stati invitati e bisogna quindi mangiare ogni piatto che ci viene servito senza aspettare per non arrivare sazi al dolce perché potremmo essere cacciati da un momento all’altro, così bisogna cogliere tutto ciò che viene posto lungo il nostro cammino cercando di trovare sempre il lato positivo di ogni cosa. “Soles redire et occidere possunt; nobis, cum semel occidit brevis lux nox est perpetua una dormienda da mihi basia, deinde centum…” – “I giorni possono nascere e tramontare; noi, una volta che si è spenta la nostra breve luce dobbiamo dormire un’unica eterna notte dammi mille baci e poi cento…” (Catullo Carmina V versi 4-6).
E mentre stiamo qui a parlare il tempo odioso fugge quindi COGLI L’ATTIMO.

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