LA FUGACITA’ DEL TEMPO

Unknown

La fugacità del tempo, la brevità della vita, il cogliere l’attimo: un tema classico alquanto attuale. Dove trovare la felicità se non nell’attimo che fugge? La vita umana si svolge in un arco di tempo assai limitato e perciò nel presente, nell’attimo che fugge, occorre cercare la felicità, piuttosto che attenderla in un futuro, più o meno lontano, di cui non si ha certezza alcuna. Già l’etica epicurea aveva elaborato riflessioni che esortano ad accontentarsi del poco, ad avere il senso della misura e la consapevolezza del giusto mezzo. E’ da queste massime di saggezza che nasce il Carpe Diem di Orazio: il futuro non deve essere motivo di vane speranze e paure, ma occorre vivere con intensità e assaporare la vita attimo dopo attimo.

Un altro poeta che descrive la fugacità del tempo in modo struggente, senza una via d’uscita è Ugo Foscolo. Nel carme Dei Sepolcri descrive la morte come una realtà dura, inaccettabile anche se il defunto riposa in una tomba compianta, perché essa non può risarcire la perdita del bene supremo della vita con le sue gioie. Il tempo strappa l’uomo dalla natura fecondata dal sole, in cui egli fa parte come di una grande famiglia.
Nel mondo giovanile ci sono numerosi casi in cui l’esortazione a cogliere l’attimo potrebbe spingere un ragazzo a compiere passi decisivi. Non bisogna perdere un solo giorno della vita, perché non tornerà indietro. L’imperativo del carpe diem spinge l’uomo a cercare di cogliere le occasioni, le opportunità, le gioie che si presentano oggi, senza alcun condizionamento che derivi da speranze o timori per il futuro.
La Canzona di Bacco è forse il più noto canto carnascialesco a noi giunto ed era destinato ad essere cantato durante un corteo mitologico trionfale, dedicato al dio del vino, Bacco, accompagnato dalla sua sposa, Arianna. Il tema centrale, espresso fin dai primi versi e dalla ripresa Quant’è bella giovinezza, | che si fugge tuttavia chi vuol esser lieto sia di doman non c’è certezza, è la giovinezza gioiosa, ma effimera, in quanto solo di passaggio. Il poeta invita quindi a godere di questi momenti lieti, dal momento che passeranno rapidamente e non si possono conoscere gli avvenimenti futuri. La tematica del trascorrere del tempo e delle gioie passeggere della vita è tipica della tradizione classica – si consideri, per esempio, l’ode 1,11 di Orazio con il celeberrimo verso carpe diem quam minimum credula postero.

Valentina Schilirò IV A

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