NON C’E’ TEMPO DA PERDERE

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Ci hanno sempre insegnato a non sprecare il tempo, a farne tesoro perché il tempo è denaro, il tempo è oro, carpe diem, cogli l’attimo! Questa la citazione più famosa e che meglio esprime il pensiero oraziano. La fisica invece ci insegna come misurare il tempo servendoci di un’unità di misura uguale per tutti. Il suo scorrere è scandito dalle lancette degli orologi, dai granelli di sabbia che scivolano in una clessidra… eppure secondo Dalì questo movimento apparentemente statico può essere messo in crisi dalla memoria umana, il pittore catalano per realizzare uno dei suoi più celebri dipinti si ispirò a quello che era il pensiero di Einstein: «When you sit with a nice girl for two hours you think it’s only a minute, but when you sit on a hot stove for a minute you think it’s two hours. That’s relativity».

Ma allora quanto dura il tempo? Il bianconiglio ha detto ad Alice che per sempre a volte dura solo un secondo: ci sono momenti che passano così in fretta che nemmeno ce ne accorgiamo (quei momenti che in realtà vorremmo che durassero in eterno) e momenti che sembrano infiniti, come tutte le volte che ci ritroviamo ad attendere un autobus. Non è forse un continuo spreco di tempo? È forse per questo che esso sembra sempre che ci sfugga dalle mani? Non è vero che abbiamo poco tempo: la verità è che ne perdiamo molto, considerava Seneca. Pensiamo a tutte le volte in cui sbagliando, rimandiamo a domani quello che avremmo potuto fare oggi: tanto c’è tempo ma, mentre stiamo qui a parlare, il tempo odioso fugge.
Leopardi paragona lo scorrere inesorabile del tempo e della giovinezza al passare dei giorni:
Garzoncello scherzoso,
Cotesta età fiorita
E’ come un giorno d’allegrezza pieno,
Giorno chiaro, sereno,
Che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
Stagion lieta è cotesta.
Per il poeta recanatese il tempo è un’attesa, ansiosa come può essere solamente quella dei ragazzi che hanno tanta voglia di crescere. Leopardi associa la giovinezza al sabato, la giornata in cui tutti sono indaffarati e pieni di aspettative per il giorno seguente, e la vecchiaia alla domenica. Ancora una volta possiamo dire che non si può vivere la giovinezza aspettando il domani perché rischiamo di lasciarci sfuggire il presente e in un futuro ritrovarci insoddisfatti di come abbiamo trascorso il nostro tempo.
All’interno del film Il curioso caso di Benjamin Button questo concetto è carico di significato, oltre a farci riflettere sulla vecchiaia, vista come un momento fondamentale per trarre le conclusioni della nostra vita, il film ci ricorda che ogni nostra azione implica delle conseguenze che potrebbero anche generare dolore. Solo la percezione, che abbiamo del tempo è nostra! Il tempo non può essere né posseduto né domato, esso sfugge inesorabilmente.
Sempre all’interno del film è presente una storia abbastanza toccante: all’orologiaio cieco Monsieur Gateau è stata commissionata la realizzazione dell’orologio presente nella stazione ferroviaria di New Orleans. È strabiliante il fatto che lui riesca a portare questo compito a termine, nonostante la perdita del figlio durante la Grande Guerra. Il giorno dell’inaugurazione però, l’orologiaio sorprende tutti proponendo un orologio che scandisce i minuti in senso antiorario. Pensandoci: non sarebbe bello poter montare e smontare i meccanismi dell’orologio a nostro piacimento? Così da poter tornare indietro e cambiare le scelte che non si sono rivelate quello che speravamo. È un po’ quello che accade in Ritorno al futuro, dove i protagonisti cercano di riportare tutto alla normalità in una dinamica corsa nel tempo.
“Another turning point, a fork stuck in the road Time grabs you by the wrist, directs you where to go So make the best of this test, and don’t ask why It’s not a question, but a lesson learned in time It’s something unpredictable, but in the end it’s right I hope you had the time of your life…” Il tempo scorre, ci afferra per il polso, nella direzione in cui dobbiamo andare e non possiamo farci nulla, ieri era oggi, oggi è già domani canta Battisti, dovremmo imparare a goderci di più la vita, a prenderla così come viene, vivendo ogni giorno come se fosse l’ultimo, senza pensarci troppo, questo è il senso che possiamo trovare nei versi nella poesia di Lorenzo de’ Medici, il Trionfo di Bacco e Arianna:
Quant’è bella giovinezza Che si fugge tuttavia; chi vuol esser lieto, sia, di doman non v’è certezza
…E poi ci sono gli innamorati: stare insieme è l’unico modo che conoscono per misurare il tempo :
Soles redire et occidere possunt; nobis, cum semel occidit brevis lux nox est perpetua una dormienda Da mihi basia mille, deinde centum dein mille altera, dein secunda centum, deinde usque altera mille, deinde centum.
E l’amore guardò il tempo e rise, perché sapeva di non averne bisogno. Questi, i versi di una poesia di Pirandello. L’amore è l’unico strumento che riesce ad avere la meglio sul tempo. Quando siamo innamorati, è come se ci trovassimo in un’altra dimensione, un universo a sé stante, che annulla tutto il resto e dove il tempo sembra fermo. Questo succede perché solo l’amore è capace di andare oltre i limiti del tempo e dello spazio e se siamo fortunati può essere eterno.
Per quello che vale non è mai troppo tardi, o nel mio caso troppo presto, per essere quello che vuoi essere non c’è limite di tempo, comincia quando vuoi; puoi cambiare o rimanere come sei, non esiste una regola in questo… possiamo vivere ogni cosa al meglio o al peggio, spero che tu viva tutto al meglio, spero che tu possa vedere cose sorprendenti, spero che tu possa avere emozioni sempre nuove, spero che tu possa incontrare gente con punti di vista diversi, spero che tu possa essere orgogliosa della tua vita, e se ti accorgi di non esserlo, spero che tu trovi la forza di ricominciare da zero. (Dal film “Il curioso caso di Benjamin Button”)
Ginevra Silvia Zingali

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