Chi vi assicura che il domani arriverà?

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Chi vi assicura che il domani arriverà? Chiunque di voi abbia certezza nel proprio domani percorre una via errata. Viviamo in un mondo in cui la rapidità e la frequenza del cambiamento incalzano e ciò limita la nostra capacità di previsione: non siamo capaci di conoscere oggi l’esito futuro delle nostre azioni. Allora è bene non soffermarsi troppo sul pensiero rivolto al domani, ma bisogna vivere e guardare al presente, vivere gli attimi. D’altronde, al giorno d’oggi, dove potremmo trovare la felicità se non in un attimo? Non è pensabile trovarla in un futuro così incerto, dubbio, colmo di paure. Il sentimento del tempo che scorre è un sentimento che accomuna gli uomini d’ogni tempo. Dopo tutto, chi non ha preoccupazioni del futuro? Nessuno, perché ciò che rende il domani pauroso è l’incertezza e l’uomo prova timore dinanzi all’ignoto.

Catullo diceva che i giorni possono nascere e tramontare e dunque, in un certo qual modo, hanno vita eterna; mentre noi, una volta spentasi la nostra breve luce, dormiremo un’unica ed eterna notte. Il suo è certamente un invito a vivere il presente a causa della brevità della nostra vita e a non sprecare tempo nel preoccuparci di qualcosa che non esiste, ovvero il futuro. Quella che Tasso realizza sembra quasi una traduzione dei versi catulliani e ci esorta ad amare poiché la vita umana scorre inesorabile fino alla morte e, una volta raggiunta questa meta, non è possibile rinascere come invece rinasce il giorno.
Ancor prima di Catullo possiamo riscontrare tali massime nell’etica epicurea, che prevede come fine ultimo dell’uomo il raggiungimento della felicità. Per essere felici non bisogna pensare al futuro e soprattutto non bisogna temere la morte perché finché si è in vita la morte non esiste e quando essa sopraggiunge siamo noi a non esister più. È attraverso questa filosofia che si giunge al famosissimo “CARPE DIEM” di Orazio. Il poeta latino ci invoglia a cogliere l’attimo e ad affidarci men che si può al domani, perché del domani non c’è certezza.
Tale ultima affermazione ci riconduce direttamente al Magnifico Lorenzo De’ Medici e alla sua ballata, Il Trionfo di Bacco e Arianna. La tematica fondamentale è l’esortazione a godere a pieno delle gioie della vita nella consapevolezza della loro fugacità.
Il tema dell’attimo fuggente è stato trattato nell’omonimo film in cui Robin Williams interpreta un professore che tenta di aiutare i suoi ragazzi nel trovare un senso alle loro vite: consiglia loro di godere al meglio di ogni momento, di essere felici, di vivere ogni attimo come se fosse l’ultimo. «Carpe diem, cogliete l’attimo ragazzi! Rendete straordinaria la vostra vita».

Ambra Catania IV A

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