SILENZIO – GIUSEPPE UNGARETTI

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Conosco una città
Che ogni giorno s’empie di sole
E tutto è rapito in quel momento

Me ne sono andato una sera

Nel cuore durava il limio
Delle cicale

Dal bastimento
Verniciato di bianco
Ho visto
La mia città sparire
Lasciando
Un poco
Un abbraccio di lumi nell’aria torbida
Sospesi

Una lirica nostalgica il Silenzio di Ungaretti, che rievoca un passato lieto rispetto ad un presente infelice, incerto in cui il poeta vive nel momento in cui scrive. Nelle prime strofe ricorda la sua città natale nell’attimo in cui l’ha lasciata, un ricordo fatto di suoni, il canto delle cicale e di luci, quelle che appaiono all’alba sulla città e la illuminano, mentre lui sale sulla nave che lo porterà lontano. Nell’uso dei verbi notiamo che il poeta non vuole dimenticare niente di quell’attimo; come se fosse un passato recente, che lo aiuta a sentirsi vivo nel momento del silenzio in cui è immerso e in cui la vita, a causa della guerra, è una conquista giorno dopo giorno.
Cristiano Saitta II A

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