NUOVI STILI DI VITA

emma I ragazzi di oggi ritengono il  sabato sera come l’unico  momento di evasione dalla  vita quotidiana, l’unico  momento di trasgressione.
Bere, fumare, andare a  ballare, queste sono le  nuove sensazioni, i nuovi  svaghi da provare il sabato  sera. I ragazzi, già in età  adolescenziale, tra i 12 e i 15  anni, entrano a contatto con  il fumo e l’alcool; già a 12  anni iniziano a bere alle  feste una birra e a provare  una sigaretta, a 15 anni  continuano con superalcolici e sostanze stupefacenti.

Nella nostra inchiesta abbiamo osservato attentamente questo fenomeno ormai diffuso.
Alla domanda:” Bevi tutti i sabati?”, l’80% ha risposto di non bere solo il sabato, il 20% ha risposto di bere solo il sabato. Già da questo dato si evidenzia la diffusione di questo problema, che ormai è diventata una moda.
Alla domanda “A quanti anni hai iniziato a bere?”, il 60% ha risposto a 12 anni, il 30% a 15 anni e il 10% a 18 anni. Alla domanda “Cosa ti spinge a bere?”, il 60% ha risposto di inseguire lo sballo, il 30% di voler dimenticare gli insuccessi scolastici e il 10% afferma che è un’abitudine.
Questo testimonia il fatto che molti giovani bevono anche senza averne voglia o per una delusione amorosa o scolastica, o perchè spinti da amici più grandi o semplicemente per non restare fuori dal gruppo ed essere emarginati, per altri invece è un modo per apparire più estroversi, per aprirsi o magari per superare l’imbarazzo e la vergogna; per altri ancora invece è un modo per animare le proprie serate che altrimenti sarebbero vuote e tristi. Ma c’è anche un 10% di giovani che resiste ancora alla tentazione e non ne fa una dipendenza.
Le motivazioni che portano i giovani a bere in maniera smodata sono le più disparate, ma il problema resta sempre lo stesso: le città sono piene di giovani alcolizzati, che la notte tornano sbronzi a casa.
Ma esiste un rimedio: bisogna sempre ricordare che, una parte fondamentale nell’educazione dei giovani, ce l’ha sia la famiglia che la scuola che forniscono modelli positivi e propositivi di emulazione,poi si dovrebbe rispettare in maniera ferrea la legge che vieta di vendere alcolici ai minori e infine lo Stato dovrebbe investire soldi per informare i ragazzi sui danni che l’alcool provoca, ad esempio con corsi e lezioni a scuola, perchè prevenire è sempre meglio che curare.
Un altro grosso problema ancora più diffuso è la dipendenza dal fumo. Alla domanda “A quanti anni hai cominciato a fumare?”, l’80% ha risposto a 11 anni, il 10% a 15 anni e il rimanente 10% a 18 anni. Anche questo dato rileva l’enorme diffusione di questo problema già in età precoce.
Molti dicono di aver provato per la prima volta insieme ad amici o parenti, a volte trascinati proprio da questi; altri invece stanchi del semplice tabacco ricorrono a sostanze ancora più nocive come la cannabis e la marijana.
Ovviamente, conseguenze che i giovani sconoscono sono gravissime: l’abuso di alcool causa malattie al fegato e al cervello; mentre il tabacco e le altre sostanze indeboliscono il sistema immunitario, causano perdite alla memoria, il precoce invecchiamento del fisico e irritabilità eccessiva e tumori, come quello ai polmoni.
L’unica soluzione che si può adottare è quella dell’informazione, rendere consapevoli i giovani dei rischi e delle malattie in cui si incorre, ma anche i genitori dovrebbero essere più presenti, vigili e fornire una migliore educazione.
Emma Capizzi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.