Mascalzoni e codardi: il bullismo del branco.


La definizione di bullismo data dai documenti lo identifica come un fenomeno caratterizzato dall’intenzionalità di vari comportamenti abusanti e aggressivi nei confronti di chi è più debole. Questo fenomeno si riscontra principalmente tra i banchi di scuola,dove uno o più ragazzi infliggono piccole o grandi torture psicologiche ad altri ragazzi.
Il bullismo,però ha origini molto più antiche, basti pensare al Sessantotto, anno in cui si tentò di convertire un’intera generazione alla pratica e della contestazione globale. Il Sessantotto e quelli che vengono definiti “Gli anni di Piombo” furono caratterizzati, così come riporta Ruggero Guarini nel suo articolo “La crisi d’autorità in classe è figlia del ’68” da slogan che recitavano frasi come: <>, << l'immaginazione al potere>>, <>,<>: questi gli slogan di quella stagione propizia al trionfo della più vanesia tracotanza.

Quanto ai suoi principi morali,essi si riconducevano all’idea secondo la quale nessuno ha colpa di niente,giacché la colpa è sempre di chi “sta a monte”. Di queste storie,ovviamente, i teppisti del bullismo non sanno proprio nulla,ma vivono in un periodo in cui possono liberamente dimostrare la propria idiozia. Il bullismo dunque è un fenomeno che ha totale libertà di espressione e ciò si può notare dalle statistiche, basti pensare che il 78% di studenti che frequentano le scuole elementari e medie, solo nell’ultimo anno,con episodi di bullismo che non va ad intaccare la sfera fisica ma anche quella psicologica…il 17% ammette di aver minacciato verbalmente almeno una volta,mentre il 14,5% confessa di esser venuto alle mani. I bulli inoltre non si pongono limiti, tanto che è divenuto virale un video sul web, dove vi sono quattro ragazzi che maltrattano un ragazzo down, e il fatto più grave è che non si sono minimamente preoccupati di metterlo in rete, e un altro elemento che impressiona è che a lasciar fare e a ridere erano in venti circa. A parlare di ciò è Marina Corradi nel suo articolo “Quella meschina prodezza esibita su internet” dove dice: <>. Dunque coloro che sbagliano,e anche molto, non sono solamente i bulli ma anche coloro che stanno lì a guardare senza dire nulla. Tutto ciò dunque ha portato ad una mentalità,che porta più o meno tutti a pensare la stessa cosa, ossia che l’altro può essere strumento di gioco, che ci si può beffeggiare dell’altro, in quanto la giustificazione sarà sempre che tutto è stato fatto per scherzo. Davide Rondoni nel suo articolo “Scuola,ipocrita chi si scandalizza” sostiene che: <>. Ma cos’è il bullismo? Il bullismo può essere considerato la forma primordiale di potere. Tra i ragazzi si sono sempre formati gruppi che mirano al potere,ad imporsi sugli altri. Solitamente si raccolgono attorno ad un capo particolarmente arrogante. Questo può essere considerato bullo, colui che è a capo di un gruppetto di ragazzi che si sentono liberi di spezzare e schiavizzare i più deboli,mentre gli altri chinano la testa come pecore. Dunque il bullismo deve essere combattuto, ma non attraverso l’ammonizione, di cui il bullo se ne farà vanto, ma attraverso l’espulsione, che toglierà pubblico ad esso. Ma questa espulsione non ha l’obiettivo di lasciare questi ragazzi in mezzo ad una strada,ma di impiegarli in qualcosa attraverso cui essi possano capire l’atteggiamento da assumere nei confronti dei più deboli. Ci sono stati magistrati che hanno mandato i bulli a lavorare in un centro di assistenza ai

disabili, in modo che potessero capire che non si deve essere prepotenti opprimendo i più deboli, ma essi devono essere solamente aiutati. Francesco Alberoni nel suo articolo “Il bullismo si elimina con una scuola competitiva” sostiene che per eliminare il bullismo bisogna:<>. Dunque il bullismo va combattuto in modo tale che i ragazzi vengano esaltati per il proprio valore e non per aver commesso delle angherie sui più deboli.

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