L’opera dei Pupi e la sua nascita

images 4

I pupi sono le classiche marionette che accompagnano l’opera teatrale; rappresentano, infatti, l’espressione dello spirito epico, eroico e cavalleresco. Inoltre, rappresentano anche l’identità e la cultura di un popolo, la cui arte sopravvive tutt’oggi nella Sicilia contemporanea. Si fissa la nascita dell’opera dei Pupi intorno all’ottocento, anche se è più veritiera la tesi che pone la nascita di questa forma teatrale intorno al XVI secolo.
I temi rappresentati derivano dalle Chansons de geste ,che narravano le imprese di Carlo Magno e dei suoi paladini. Esse costituiscono una serie di opere appartenenti al cosiddetto ciclo Carolingio che affronta un periodo storico che va dalla morte di Pipino il Breve a quella dell’Imperatore Carlo Magno. Molto spesso, nelle storie narrate dai Pupari, compare il ladrone, destinato in origine ad attirarsi le antipatie del pubblico e di esser rappresentato come un personaggio sporco, che compie azioni abbastanza sgradevoli come furti. Dopo il 1860 la rappresentazione di tale personaggio cambia: Rinaldo, ad esempio, rappresenta l’uomo forte che ha il coraggio di opporsi allo schema sociale. Ci sono, però, anche altre tematiche che hanno avuto uno sviluppo semplicemente locale.

Le prime marionette vennero realizzate intorno al 700, ma ancora le marionette non rappresentavano quelle caratteristiche che nell’ottocento porteranno molta spettacolarità alle rappresentazioni: come la grandezza delle armature e il vestiario stesso dei pupi.
Si distinguono inoltre due tradizioni dell’opera:
-quella “Catanese”, diffusasi nella Sicilia orientale
-quella “Palermitana”, diffusasi nella Sicilia occidentale.
Appunto queste due tradizioni presentavano delle differenze tecniche, che potevano collegarsi sia alla struttura sia alla lavorazione.
I pupi non hanno fili come le marionette. Con le aste i pupari li muovono sullo sfondo di scenari ingenui. Li muovono al ritmo degli scudi e delle spade. I pupari che dietro i fondali li muovono, i pupari “di l’opra de’ pupi” hanno per i pupi il rispetto “che ogni pupo vuole portato”. Questi pupari animano i pupi. Danno voce e sentimento alle loro “bambole” coperte di armature improbabili
I pupari raccontano le loro storie improvvisando e recitando. Raccontano come si raccontava una volta, quando il narratore parlava in un cerchio di occhi sgranati e credeva anche lui nella sua favola. I pupari raccontano storie di ribelli. Raccontano la favola di quelli che si battono contro un potere prepotente e incomprensibile e in qualche modo riescono a vincere. Una favola. Una favola siciliana.
L’opera teatrale dei pupi si diffuse particolarmente in alcune città come Palermo, Messina, Catania e provina e Siracusa, ma vi furono degli influssi anche in Puglia, in particolare a Taranto ed a Barletta.
Queste opere appunto venivano rappresentate in teatri ,che in realtà erano magazzini o scuderie.
Quindi in sostanza possiamo affermare che l’opera dei Pupi appartiene al patrimonio culturale Siciliano e che rappresenta una vera e propria fonte di ispirazione.

TRAVAGLIANTI ROBERTA III A

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.