L’ETERNITÀ IN UN BATTITO DI CIGLIA

c “CARPE DIEM” è l’undicesimo componimento del libro delle Odi; in una di esse Quinto Orazio scrisse per la giovane Leuconoe, invitandola a vivere l’attimo piuttosto che interrogarsi inutilmente sul futuro destino ignoto. Perché cogliere l’attimo? Perché la vita è breve, la vita è un battito di ciglia e il tempo scorre come un fiume in piena, quindi è inutile pensare a cosa accadrà, perché la vita é ora, in questo preciso istante e va vissuta nella sua pienezza. Orazio: «Mentre stiamo qui a parlare, il tempo odioso fugge: cogli l’attimo, e affidati meno che puoi al domani»
Andando avanti nel tempo altri autori hanno trattato questo argomento essenziale, che non va per niente banalizzato.

Quant’è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Quest’è Bacco e Arïanna,
belli, e l’un dell’altro ardenti:
perché ’l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia
di doman non c’è certezza.

Queste ninfe anche hanno caro
da lor essere ingannate:
non può fare a Amor riparo
se non gente rozze e ingrate:
ora, insieme mescolate,
suonon, canton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Questa soma, che vien drieto
sopra l’asino, è Sileno:
così vecchio, è ebbro e lieto,
già di carne e d’anni pieno;
se non può star ritto, almeno
ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Mida vien drieto a costoro:
ciò che tocca oro diventa.
E che giova aver tesoro,
s’altri poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi siam, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò c’ha a esser, convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Il poeta umanista, Lorenzo De Medici, con questa opera, invita a esser lieti, non pensando al domani, perché del domani non si ha certezza e pertanto non si deve aver fiducia poiché imprevedibile. Invita ad amare, a ridere, a saltare, a cantare, a ballare, a godere delle gioie della vita e a vivere intensamente i momenti, sia belli sia meno belli, sia nella giovinezza che nella vecchiaia. Oggi, purtroppo, si va dietro a cose futili, che non giovano, dimenticandosi dell’attimo e di ciò che ha davvero valore, come canta Jovanotti: «Tutti quanti presi da qualcosa di importante che non è importante per niente»
“Carpe diem”, argomento immortale, lo ritroviamo ancora oggi in canzoni, poesie e film, come L’attimo fuggente che parla proprio di questo: del cogliere l’attimo e le opportunità, del rendere la vita STRAORDINARIA, di assaporare la vita, osando con audacia. Proprio in questo film vi è una citazione dello scrittore dell’800 Henry Thoreau: «Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza e in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire in punto di morte che non ero vissuto». Un altro scrittore dell’800 invita proprio a questo, a vivere il momento, dato che la vita è essa stessa un momento, Oscar Wilde: «Vivete! Vivete la vita prodigiosa che è in voi! Fate che per voi nulla vada perduto, siate sempre in cerca di sensazioni nuove, non abbiate paura, fate della vostra giovinezza una realtà».
Letizia Saitta IV A

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