IN DORMIVEGLIA – GIUSEPPE UNGARETTI

GIORGIA
Assisto la notte violentata

L’ aria è crivellata
come una trina
dalle schioppettare
degli uomini
ritratti
nelle trincee
come le lumache nel loro guscio

Mi pare
che un affannato
nugolo di scalpellini
batta il lastricato
di pietra di lava
delle mie strade
ed io l’ ascolti
non vedendo
in dormiveglia

Il poeta, in trincea, durante una notte violentata, vede i soldati contratti, in posizione difensiva estrema,accovacciati e pure vigili, come a volte succede per le lumache che tirano fuori la loro testa se tutto intorno è tranquillo, ma non appena avvertono un pericolo, si ritraggono nel loro guscio e non escono se non dopo un po’ di tempo. Dunque, durante l’ assalto notturno, il poeta ascolta il susseguirsi serrato di colpi di fucile dai quali nasce nella sua mente un’ immagine lontana della guerra e della sua atrocità: il rumore dei scalpellini al lavoro sulle strade della sua città, non visto ma ascoltato in dormiveglia.
Ma questo “dormiveglia” è solo una finzione, un’ illusione che il poeta conosce bene ma non sa evitare!

GIORGIA RUSSO II A

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