Il dono al tempo di Internet

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Nella concezione cristiana il più grande dono di Dio è la Grazia, ossia la sua bontà che si incarna in Gesù che i Magi, percorrendo una lunga meta, sono venuti ad adorare, come ci ricordano anche molte opere figurative tra le quali memorabile è L’adorazione dei Magi di Parmigianino (1529): nella figura è riportato Gesù bambino che riceve i doni dai tre Magi. Nella tradizione cristiana il dono di Dio è celebrato il giorno di Natale in cui ricorre l’usanza di scambiarsi regali. Questa tradizione è talmente ritenuta importante che persino per i più poveri è irrinunciabile scambiarsi doni, come afferma Grazia Deledda ne Il dono di Natale in cui una madre dona ai suoi figli un fratellino.

Oltre al concetto cristiano del dono, esso si rifà anche al concetto dell’amore, come nella storia di Antioco e Stratonice, illustrata nel dipinto di Jacques-Luis David (1744). Stratonice è sposata con il re Antioco, il quale sa che il figlio è innamorato della matrigna, dunque per amore suo sceglie di ripudiare la moglie e in tal modo consentire al figlio stesso di sposarla. Un dono deve essere fatto senza ulteriori interessi, non si deve mai donare qualcosa per riceverne in cambio un’altra. Donare è un’azione che parte dal cuore dell’individuo, infatti come sostiene Theodor W.Adorno nei Minima Moralia. Meditazioni della vita offesa(1951): «la vera felicità del dono è tutta nell’immaginazione della felicità del destinatario». Dunque bisogna certamente distinguere il donare dal dare perché nel donare vi è un soggetto e, soprattutto, il donatore fa un regalo all’altro senza aspettarsi nulla in cambio; nel dare vi sono, invece, la vendita e lo scambio; di ciò ce ne parla Enzo Bianchi nel Dono senza reciprocità (2012). Al giorno d’oggi l’importanza del dono è quasi del tutto svanita. Esiste effettivamente una nuova cultura del dono diffusa dalla Rete: dentro quel piccolo schermo ormai si può trovare di tutto in maniera semplice, veloce e gratuita. Acquistare su Internet esclude, naturalmente, la ricerca materiale dell’oggetto e permette di guadagnare del tempo per il suo acquisto; soprattutto, va contro il principale scopo del dono: creare un rapporto tra il donatore e il ricevente. Dunque le persone hanno perso la concezione del valore fondamentale del dono, infatti acquistano sempre di più tramite il web, ma non entrano mai in contatto l’un l’altro. Pertanto quella stessa Rete che sembra aprirci le vie verso tutte le cose delle quali crediamo di aver bisogno, in realtà ci nega l’unica cosa della quale necessitiamo, ossia la relazione diretta con altre persone. Ritroviamo questo argomento ne Il dono al tempo di Internet di Marco Aime e Anna Cosetta (2000). Non bisogna aspettare una determinata occasione, quale il Natale, il compleanno, la nascita per fare un dono, bensì donare qualcosa quando se ne sente il bisogno.

Catania Ambra III A

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