Bullismo: Ostentazione di presunte abilità o vigliaccheria?

Il bullismo,dai vari documenti,viene definito un modo per differire dal resto della società con comportamenti inadeguati. Bullizzare significa cercare di prevalere sul più debole,attraverso l’uso della violenza. Ad oggi questa arroganza è andata oltre quelle che sono le mura scolastiche per poi prendere atto anche su ciò che si usa maggiormente che è il mondo dei social.

Come si è appena detto “il bullo” cerca di sopraffare colui che non può difendersi. I primi atti di violenza sotto questa tematica si sono verificati all’interno di edifici scolastici,luoghi in cui si è a stretto contatto con altre persone. “Ha suscitato una grande impressione l’aggressione di branco al ragazzo diversamente abile in una scuola di Torino. È duro doverlo ammettere,ma si tratta solo di uno dei tanti episodi di quotidiana violenza che si consumano nelle scuole,ai danni dell persone..”. Raffale Masci nel suo articolo espone il bullismo sottoforma di arroganza nei confronti di ragazzi che non potendosi difendere devono subire l’ignoranza degli altri. Altra cosa che fa riflettere in questo articolo è che si parla di “episodi di quotidiana violenza”,atti che avvengono giornalmente sotto gli occhi di tutti. È normale dover essere le vittime costanti di gente inconsapevole e stupida senza che nessuna intervenga? Forse la verità sta nel fatto che tutti denunciano a parole queste forme di violenza ma nessuno le prende sul serio. Quest’ ultimo aspetto lo riprende Marina Corradi :”della storia del ragazzo down maltrattato in aula dai compagni e ripreso in un video rimasto su google per giorni….colpisce prima di tutto la spavalda certezza di impunità di quei quattro…”. Altra sfaccettatura ripresa dalla Corradi è il cyberbullismo. Quest’ ultimo differenzia dal bullismo solamente per i mezzi con il quale avviene la violenza: nel primo caso si è dietro uno schermo quindi il contatto diretto con l’altra persona non arriva,nel secondo caso si. Quindi rimane da dire che la vittima in questione ha ricevuto entrambi i tipi di violenza senza che coloro che hanno causato il disagio siano stati puniti minimamente.
Si è parlato di cosa sia il bullismo,delle varie forme di bullismo ma non si è detto chi sia il vero e proprio bullo,cioè la persona da cui nasce la violenza. Questo argomento viene affrontato da Francesco Alberoni che dice: “il bullo è il capo di un gruppetto di ragazzi che si sentono come dei guerrieri in una società di imbelli…arroganti,sprezzanti,schiavizzano i più deboli e se li trascinano dietro,mentre tutti gli altri chinano la testa come pecore”.

In conclusione per far cessare la violenza del bullismo non si può far altro che istruire i ragazzi di oggi, far capire che l’odio e l’aggressività non portano a nulla,se non all’ignoranza e alla diseducazione.

Scaglione Sara IV A

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