Alcool, fumo e uomo: schiavi e dominatori

Alcool , fumo e uomo; schiavi e dominatori

aChi dice che l’uomo tenti soltanto di fare il suo bene con il progresso, l’invenzione, la scoperta?
Ciò sarebbe vero se egli vivesse in un mondo in cui ci sarebbe razionalità; non si tratta di certo del mondo degli uomini. Eccoci dunque a discutere del perché di codesta realtà, della quale analizzeremo gli aspetti principali mediante l’utilizzo di apposite cavie. Questi sono i materiali con cui andremo a scoprire la moderna realtà adolescenziale.

Quesiti dell’inchiesta:
1. Uso del fumo e della sua tipologia.
2. Uso dell’alcool e della sua tipologia.
3. Frequenza.
4. Opinioni dell’intervistato riguardo alle ripercussioni di queste sostanze sulla sua salute.
5. Consapevolezza o incoscienza dei genitori.
6. Il loro pensiero a riguardo qualora lo sappiano o possibile opinione se lo venissero a sapere.
7. Inizio di questi vizi.
8. Coinvolgimento o meno degli amici.
9. Opinione finale dell’interessato.
10. Possibile volontà di smettere e in che modo.
Limiti di età: 14-18
Numero di esaminati: 10
E’ giunto il momento di scoprire cosa si nasconde all’interno del mondo di cui parlavamo, passando la parola ai diretti intervistati.

Intervistato n° 1
Si tratta di un ragazzo di 14 anni fumatore di sigarette e tabacco e alcolista delle cosiddette “torce”. Lui sostiene che faccia utilizzo di ciò circa dieci volte al giorno, quindi con una frequenza al di fuori delle aspettative, ritenendo che non sia un male, giudicandolo, anzi, un hobby. I genitori ne sono consapevoli, ma lasciano fare il figlio; non ricorda come sia iniziato di preciso, ma nel farlo cerca di coinvolgere i compagni della comitiva. In generale pensa che sia uno “sballo” e, per questo motivo, non ha mai pensato al perché debba smettere.
Intervistato n° 2
Un ragazzo di 14 anni non fumatore, che utilizza alcool occasionalmente; infatti fa uso di ciò quando ne sente l’ispirazione. Pensa comunque che sia un male, e perciò è moderato nell’uso; d’altronde i suoi ne sono consapevoli ed hanno la stessa opinione del figlio. Tutto è iniziato per “provare”; non coinvolge mai i suoi amici, tuttavia non pensa di smettere con questo piccolo vizio.
Intervistato n°3
È un ragazzo di 14 anni che non fa uso del fumo e che qualche volta (durante le feste) beve alcool. Non ritiene ciò un “peccato” grave, e, a suo dire, i suoi non penserebbero male se venissero a saperlo. Ha cominciato per “divertimento”, coinvolge il suo gruppo di amici, è indifferente a riguardo e non ha mai pensato di smettere, avendo poche volte bevuto sostanze alcoliche.
Intervistata n°4
Stavolta si tratta di una ragazza di 14 anni che né fuma né “beve”, avendo però provato la prima. Se fumasse con alta frequenza e i suoi ne fossero al corrente, pensa che userebbero le “maniere forti”. Ha iniziato a scuola e non cerca di coinvolgere le altre, perché ritiene che sia un’errata abitudine, la quale conduce in un tunnel da cui non si potrebbe più uscire.
Intervistata n°5
Una ragazza di 14 anni che non fuma, ma fa uso di vodka e cocktail alle feste. Non pensa che ciò abbia ripercussioni, se l’uso sia moderato, e prova queste sostanze anche con la presenza dei genitori, che non agiscono concretamente perché sanno che è una persona responsabile con delle amicizie responsabili. Iniziò ad una festa (in occasione di un carnevale), cerca talvolta di coinvolgere gli amici.

Intervistata n° 6
Ragazza di 15 anni che fa da spettatrice agli eccessi altrui. Di tutto ciò pensa questo: l’uso di sigarette e il consumo eccessivo di alcolici è uno dei maggiori fattori di rischio per la salute e la sicurezza individuale e collettiva. Poi lancia un consiglio a chi vuole, ma non riesce a smettere: bisogna sbarazzarsi di tutto ciò che ricordi fumo e alcool, stare lontano da chi cerca di intimidire, ma soprattutto avvicinare gli affetti più cari e ricorrere al loro aiuto in caso di bisogno.

Intervistata n° 7
Si tratta di una ragazza di 16 anni che raramente fa uso di alcool e che ha già provato l’esperienza del fumo. Non si ritiene dipendente da essi, e dà a questi tale definizione: da una parte due esperienze da fare, anche se in modo controllato, dall’altra una sorta di droga che rappresenta la rovina della gioventù, due concetti che non meritano l’approvazione dei suoi genitori.
Intervistato n° 8
Ragazzo di 16 anni che ben sa cosa significa fumare e “bere”, poiché lo fa con molta frequenza. Sa che l’alcool e il fumo possono avere delle ripercussioni sulla propria salute e non solo, facendo finta di niente, non solo stimola se stesso ma induce anche gli altri a fare ciò. La causa iniziale fu un burrascoso rapporto con i genitori che, tuttora, si mostrano impotenti nei suoi riguardi. Pensa un giorno di smettere, ma quel giorno è troppo lontano.
Intervistato n° 9
Diciottenne fumatore di sigarette, e non solo, e abbastanza votato a “bere” tutto in generale. Il suo motto è: “dal lunedì alla domenica prima o poi tutti dobbiamo morire”; il rapporto con i genitori, un po’ particolare, non gli giova, poiché viene poco tutelato. Da due semplici scommesse, verificatesi a 12 anni con il fumo e a 16 con l’alcool, riconosce in questi due “piaceri” il divertimento, anche solo per coinvolgere gli amici. Non ha mai pensato di smettere, poiché pensa che la vita sia una sola e che vada vissuta fino alla fine.
Intervistato n°10
Ragazzo di 18 anni non fumatore ma amante degli alcolici, seppur leggeri, soprattutto nei festivi. Nonostante sia abbastanza prudente, non pensa che sia un problema ma un grande divertimento, mostrandosi indifferente al fatto che i suoi genitori ne siano al corrente e pensando che essi siano sorpresi. Tutto è iniziato in un carnevale in cui, insieme ai suoi amici, ha cominciato a “bere” e coinvolgere anche qualcuno di diversa natura, riuscendo a respingere qualsiasi rifiuto. E’ sufficiente non esagerare perché tutto proceda per il meglio e non ha mai pensato di smettere, sebbene non ne faccia abuso.
Età: 14 FUMO ALCOOL FREQUENZA FUMO FREQUENZA ALCOOL
INTERVISTATO 1 X X ASSIDUA ASSIDUA
INTERVISTATO 2 X OCCASIONALE
INTERVISTATO 3 X RARA
INTERVISTATO 4
INTERVISTATO 5 X RARA

Età: 15 FUMO ALCOOL FREQUENZA FUMO FREQUENZA ALCOOL
INTERVISTATO 1 ASSENTE ASSENTE

Età: 16 FUMO ALCOOL FREQUENZA FUMO FREQUENZA ALCOOL
INTERVISTATO 1 X RARA
INTERVISTATO 2 X X ASSIDUA ASSIDUA

Età: 18 FUMO ALCOOL FREQUENZA FUMO FREQUENZA ALCOOL
INTERVISTATO 1 X X ASSIDUA ASSIDUA
INTERVISTATO 2 X OCCASIONALE

Relazione Finale

Dalle interviste e dalle tabelle, abbiamo riscontrato un dato fondamentale: la maggior parte degli adolescenti fa uso di alcool in misura molto moderata, sebbene ci sia qualche eccezione nella fascia più bassa; coloro che invece fanno uso di alcool o fumo eccessivamente sono raggruppati in una sfera di età più alta. Dunque non è sempre vero che i più grandi sono anche i più maturi, poiché molto spesso si lasciano catturare da quei due vizi che sono comunque controllabili per alcuni, indomabili per altri. E’ proprio questa la differenza tra l’essere schiavi e l’essere dominatori; bisogna infatti utilizzare la propria razionalità e avere tanta forza soprattutto mentale al fine di prevalere su quegli istinti che potrebbero rivelarsi dannosi. Certo, commettere qualche mancanza ogni tanto è permesso, come abbiamo visto nel caso di diversi intervistati, ma il troppo storpia e occorre pertanto limitarsi.
Poi magari vi sono coloro che non ritengono che il fumo o l’alcool siano un problema perché forse per alcuni di loro essi rappresentano un qualcosa di fondamentale importanza che in questo caso va al di là della loro funzione base: per esempio potrebbero essere due mezzi per cercare nuove amicizie, un modo per colmare un vuoto, per trovare una consolazione ad eventuali problemi riguardanti la famiglia, le emozioni e simili. Comunque non possiamo considerare tali persone deboli solo perché alla vista d’altri non riescono a trovare una soluzione razionale ai loro travagli; ognuno di noi infatti nel suo piccolo ha il proprio modo di combattere la vita qualora questa ci renda claudicanti. Inoltre , come riportato nelle interviste , vi sono quelli che non prendono posizione , mantenendosi ad un livello medio per quanto riguarda i vizi , e quindi possiamo definirli neutrali , poiché appunto evitano di bere o fumare troppo , ma lo fanno con una certa frequenza; potrebbero essere “amanti dell’avventura” , giacché optano per un comportamento variabile che conosce quelle concessioni occasionalmente e qualche volta più frequentemente , permettendo quindi alla loro bilancia di rimanere in ottimo equilibrio . D’altra parte vi sono anche coloro che colgono l’attimo, ossia non si lasciano sfuggire la possibilità di fare una nuova esperienza la quale potrebbe condurre loro verso una forma di pensiero che li indurrà a non tentare nuovamente o a trasformare l’attimo in un vizio. C’è da dire anche che l’attimo può rimanere tale e ripetersi a volontà; si può star certi però che quest’ultima strada non comporterà chiaramente un vizio, il cui peso quindi non sarà mai percepito. Infine ci sono i più saggi che con il loro buon senso molto spesso criticano i loro amici che bevono facendo capire loro che non è tutto oro quel che luccica e che quindi condurre uno stile di vita troppo trasgressivo continuando a cedere tantissime volte a quei vizi, non procurerà altro se non problemi. Tuttavia il mondo è assai vasto e le diverse forme di pensiero entrano in contrasto tra loro, vanno d’accordo, sono indecise e titubano alle volte ad esprimersi; dunque non potremmo noi rimproverare qualcuno solo perché pensa e agisce in modo differente, ma dobbiamo insistere sul fatto che il rispetto degli altri è un requisito essenziale che deve essere perseguito come obbiettivo primario nella nostra vita, ora e più che mai in futuro.
Ringraziamo i nostri intervistati, molti dei quali hanno accettato con piacere la nostra proposta mentre altri si sono addirittura recati spontaneamente da noi incuriositi e desiderosi di parlare un po’ delle loro sensazioni, motivazioni e quant’altro. Siamo anche molto soddisfatti della grande diversità comportamentale e della simpatia dei nostri cari intervistati, ai quali porgiamo nuovamente un grazie speciale.
Marco Meli e Salvatore Sangani

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