Morire come le allodole assetate
sul miraggio
O come la quaglia
passato il mare
nei primi cespugli
perché di volare
non ha più voglia
Ma non vivere di lamento
come un cardellino accecato
Avendo passato molti anni in guerra, il poeta preferisce morire di una morte dovuta all’azione anziché passare una vita piena di lamentele. Non importa che l’azione sia antieroica o di poco conto, comunque Ungaretti invoca una fine tragica alla sua dolorosa vita. La guerra di trincea è uno sterminio costante e priva di senso, ma lo aiuta a scoprire se stesso e a lasciare un segno attraverso la sua esperienza.
SERENA SALPIETRO II A